Difesa legale in caso di frodi IVA e operazioni inesistenti
Hai ricevuto un avviso di accertamento per operazioni inesistenti o frodi IVA? Lo Studio Moschetti è al tuo fianco per una difesa tecnica, tempestiva ed efficace, sia in ambito tributario, sia penale.
Siamo specializzati da oltre cinquant’anni nella tutela di imprese e professionisti in caso di contestazioni IVA
Assistiamo aziende e titolari di partita IVA destinatari di contestazioni fiscali, con particolare riferimento a:
Operazioni oggettivamente o soggettivamente inesistenti
Accuse di coinvolgimento in frodi IVA derivanti da operazioni con soggetti ritenuti “cartiere” (asserita partecipazione a frodi carosello)
Cessioni con lettera d’intento a soggetti ritenuti non esportatori abituali
Il nostro intervento integra competenze tributarie e penali, e giuslavoristiche, garantendo una difesa completa sotto ogni profilo.
Cosa sono le contestazioni per Frodi IVA
Le frodi IVA sono tra le contestazioni più gravi e complesse che possono colpire un’impresa. L’Agenzia delle Entrate può procedere al recupero dell’imposta, ad irrogare sanzioni e, nei casi più gravi, ad una segnalazione penale.
Ecco i tre principali scenari in cui si concentrano le contestazioni:
Operazioni oggettivamente inesistenti
Un’operazione oggettivamente inesistente è un’operazione mai avvenuta nella realtà dei fatti. La fattura emessa non corrisponde ad alcuna cessione reale di beni o prestazione di servizi. In sostanza, si tratta di documenti contabili creati solo per generare fittiziamente costi o crediti IVA.
Esempio tipico: un’azienda riceve fatture per lavori mai eseguiti, o per merci mai consegnate. Queste fatture vengono poi utilizzate per detrarre IVA o abbattere il reddito imponibile.
Le conseguenze fiscali e penali delle operazioni oggettivamente inesistenti:
• L’IVA detratta viene recuperata con applicazione di sanzioni amministrative
• Il costo viene escluso dalla deducibilità ai fini IRES.
• Si configura il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 D.Lgs. 74/2000).
Operazioni soggettivamente inesistenti
Qui l’operazione esiste, ma non è avvenuta tra i soggetti indicati nei documenti fiscali. In pratica, la fattura è formalmente emessa da un soggetto che in realtà non ha mai svolto l’operazione, mentre altro è il vero fornitore.
Esempio: la tua azienda acquista beni da “Beta Srl”, ma in realtà la merce proviene da un altro soggetto. “Beta Srl” è una società fittizia creata solo per emettere fatture (una cartiera).
Le frodi carosello rientrano in questa tipologia: sono strutture complesse in cui più imprese — anche estere — vengono usate per far girare la merce solo su carta, permettendo a una o più aziende di detrare IVA senza che venga versata a monte.
Le conseguenze fiscali e penali delle operazioni soggettivamente inesistenti:
• Disconoscimento dell’IVA detratta in caso di inesistenza del fornitore e per chi è ritenuto “consapevole della sostanziale inesistenza” del fornitore.
• Sanzioni amministrative in relazione alla sola Iva detratta.
• Si configura il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 D.Lgs. 74/2000).
In questi casi è fondamentale dimostrare l’effettività delle operazioni con il soggetto indicato in fattura, la propria buona fede, e l’assenza di elementi di sospetto sul fornitore al momento della transazione.
Frodi Carosello: come funzionano e perché si rischia
Le frodi carosello sono una forma sofisticata di evasione IVA che coinvolge più società — spesso in diversi Paesi UE — e si basano su operazioni formalmente corrette ma sostanzialmente fraudolente.
Tipico schema:
1. Società non residente cede beni senza IVA a società residente in Italia.
2. Questa rivende a un’altra società italiana, addebita l’IVA ma non la versa.
3. L’acquirente finale detrae l’IVA, generando un indebito vantaggio fiscale.
Il nostro Studio affronta numerosi casi di frode carosello, dimostrando l’estraneità del cliente e l’assenza di responsabilità quando non vi è dolo né consapevolezza di inesistenza dei fornitori.
Lettere d’intento e falso esportatore abituale
Le lettere d’intento sono dichiarazioni inviate da un’impresa (detta esportatore abituale) ai propri fornitori, per acquistare senza applicazione dell’IVA. Questo regime agevolato è consentito solo se l’impresa ha un plafond IVA disponibile, basato sulle esportazioni effettuate.
Il problema nasce quando il cliente:
• non è realmente un esportatore abituale;
• supera il plafond disponibile;
• falsifica o usa impropriamente la lettera d’intento.
In questi casi, l’Agenzia delle Entrate contesta al fornitore l’omessa applicazione dell’IVA, ritenendolo responsabile per mancato controllo.
Rischi per l’azienda fornitrice nel caso di lettere d’intento e falso esportatore abituale
• Recupero IVA non applicata sulle fatture.
• Sanzioni amministrative.
• Responsabilità penale in caso di asserita emissione di fatture false (art. 8, D.Lgs 74/2000).
Come opporsi a un avviso di accertamento IVA: perché è fondamentale agire subito
La contestazione di una frode IVA comporta gravi conseguenze:
• Sanzioni tributarie rilevanti
• Recupero dell’IVA detratta o non versata
• Iscrizioni a ruolo e fermi amministrativi
• Procedimenti penali per dichiarazione fraudolenta o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Il nostro Studio si occupa di:
• Predisposizione del ricorso contro avvisi di accertamento
• Difesa presso le Corti di Giustizia Tributaria
• Assistenza tecnica in procedimenti penali tributari e in contestazioni giuslavoristiche
• Raccolta di prove e dichiarazioni difensive
• Coordinamento tra difesa fiscale e penale, per una strategia unitaria ed efficace.
Fissa subito un appuntamento riservato con un avvocato tributarista
Compila il modulo per essere ricontattato
Esperienza quarantennale nella difesa in contenzioso tributario e reati fiscali
Approccio integrato: tributario + penale
Massima riservatezza e attenzione alle specificità del caso
Attività investigativa e raccolta dichiarazioni difensive nei limiti consentiti dall’art. 391-bis c.p.p.
Lo Studio Legale Tributario Penale Internazionale Francesco Moschetti
Lo Studio legale Tributario prof. Avv. Francesco Moschetti è stato fondato a Padova nel 1974 dal Prof. Avv. Francesco Moschetti, già ordinario dell’Università di Padova, è specializzato in diritto tributario italiano, europeo, internazionale e in diritto penale tributario. Da oltre quarant’anni lo Studio offre ai propri clienti la più qualificata consulenza legale e fiscale e li rappresenta di fronte ai giudici tributari di ogni grado. Nel fornire assistenza legale internazionale lo Studio si avvale della collaborazione di primari Studi Legali operanti in trenta Paesi.
Le Sedi dello Studio

Studio legale Prof. Avv.
Francesco Moschetti Padova
Passeggiata del Carmine 2
35137, Padova, Italy

Studio legale Prof. Avv.
Francesco Moschetti Verona
Piazza Cittadella 6,
37122, Verona, Italy

Studio legale Prof. Avv.
Francesco Moschetti Roma
Via Bertoloni Antonio 44
00197 Roma (RM), Italy

Studio legale Prof. Avv.
Francesco Moschetti Londra
5th floor, 22 Eastcheap
London, Regno Unito

